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marconolasco
automodellandonissimo
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 Inserito il - 14/11/2023 : 16:22:53
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L' Aurelia B20 è a parer mio una delle più belle automobili di sempre, dalle linee molto eleganti e dalle grandi prestazioni, da autentica gran turismo non esasperata.
E' storia nota, fu presentata il 2 aprile 1951 al Salone di Torino e già il 28 e 29 dello stesso mese debutta in gara alla Mille Miglia in sette esemplari, formalmente tutte private perché iscritte dai piloti, non disponendo ancora la Lancia di un proprio reparto corse e non volendo comparire in prima persona,
Quattro di esse, però, erano un po' meno private delle altre, infatti furono preparate dalla Lancia che potenziò il 6V di 2 litri da 75 a 90 cv. Esternamente si distinguevano dalla presenza del terzo tergicristallo in alto e dall' assenza delle borchie e dei paraurti.
Ecco una tabella con i loro dati principali:
-n. 315 telaio 1005 motore 1007 piloti "Ippocampo" (Umberto Castiglioni) e Arnaldo Mori. Targa MI 169703, classificata 5^ assoluta
-n.325 telaio 1006 motore 1008 piloti Lamberto Grolla e Luciano Monteferrario. Targa VC 25465, classificata 16^ assoluta.
-n. 332 telaio 1010 motore 1009 piloti Giovanni Bracco e Umberto Maglioli. Targa VC 25466, classificata 2^ assoluta
-n. 334 telaio 1013 motore 1010 piloti Luigi Valenzano e Luigi Maggio. Targa TO 119951, classificata 7^ assoluta
Le vetture n. 325 e 332 avevano due numeri di targa consecutivi perché i due piloti, Bracco e Grolla, erano cognati e le acquistarono insieme.
Eccole tutte e quattro.
   
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Modificato da - marconolasco in Data 14/11/2023 17:31:30
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marconolasco
automodellandonissimo
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Inserito il - 14/11/2023 : 17:11:30
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Lo so, la sto prendendo un po' troppo da lontano, cercherò di stringere, ma so già che non ci riuscirò...
Avevo da anni un paio di Aurelia B20 di due collane da edicola in attesa di essere elaborate in due di quelle quattro versioni; precisamente l' uscita 40 del 2010 della serie dedicata alla Mille Miglia di Hachette, modellino di Norev e l' uscita n. 6 del 2004 della serie Auto Italiane, sempre di Hachette, modellino Solido.
La prima versione che intendevo realizzare era ovviamente la 332 che giunse seconda, ma il problema, al solito, era il colore. Questo esemplare, dopo la Mille Miglia, partecipò ad altre competizioni, in particolare alla 24 ore di Le Mans e alla Carrera sempre nel 1951. Fu ritrovato e restaurato anni fa e in rete si trovano molte notizie sulla vettura, anche relative al colore. Pare che la vettura fosse in origine nera, poi velata di rosso per Le Mans, dove erano obbligatorie le tinte nazionali, e di nuovo nera per la Carrera, prima della quale un carrozziere di Biella, su mandato di Bracco, ne abbassò il padiglione e la riverniciò per mascherare l' intervento scegliendo il nero perché ne aveva un avanzo avendo verniciato poco prima un carro funebre, fatto che, pare, suscitò l' ilarità di Bracco.
Il modellino della serie Mille Miglia riproduceva proprio la vettura di Bracco, ma in modo alquanto approssimativo. Intanto era di un improbabile rosso che al limite poteva andare bene per Le Mans, ma non per la Mille Miglia, inoltre non aveva il terzo tergicristallo e montava i paraurti.
Decisi pertanto di riverniciarla in nero, ma, anni fa, su di un forum cugino, uno storico del marchio Lancia affermò con sicurezza che la vettura, dai registri, nacque amaranto (il rosso molto scuro tipico delle Lancia degli anni '30, '40 e '50) e tale si mantenne fino a Le Mans per poi diventare nera per la Carrera. Tempo fa rintracciai quel signore su di un forum dedicato alla Lancia e gli chiesi conferma del colore nero in origine, ma lui affermò nuovamente e risolutamente che la vettura nacque amaranto. A conferma lessi la stessa cosa su di un sito dedicato a quella vettura. Aggiunse che Bracco, come "Ippocampo" e Valenzano, scelse i sedili anteriori separati anziché a panca come erano di serie. Gli stessi erano, molto probabilmente, in panno grigio. Bracco, inoltre, pretese e ottenne da un riluttante Gianni Lancia un più prestazionale cambio a leva sul pianale invece del cambio al volante di serie.
Rimaneva però la seconda versione. Avrei voluto realizzare la n. 315 che arrivò quinta, ma non ne conoscevo il colore. Grazie allo stesso forum sulla Lancia di cui sopra venni a sapere che sul volume in inglese "Lancia Aurelia in detail" di Jonassen, a pag. 114, si legge "The cars did not look like factory entries, being painted in four different colors: black, blue, crimson and ivory".
Dando per scontato che la crimson fosse la 332 e la ivory la 325, l' unica che appare chiara nelle foto d' epoca, rimanevano il blu e il nero per le altre due, ma quale era l' una e quale l' altra?
Non riuscendo a risolvere il dilemma decisi di realizzare proprio la 325, ragionevolmente avorio. Interpellai nuovamente lo storico di cui sopra circa gli interni e venni a sapere che erano a panca unica e molto probabilmente verdi. Avendo ormai tutte le informazioni necessarie iniziai il lavori. Ecco il risultato, la 332 è il Norev e la 325 il Solido:
      
PS Sulla 325 ho montato il faro aggiuntivo notturno per diversificare il due modelli.
Nel frattempo ho trovato la foto della Lancia di "Ippocampo" impegnata alla Coppa d' oro delle Dolomiti del 15 luglio 1951. Dalla targa la vettura è la stessa della Mille Miglia e si vede che non è nera, quindi dovrebbe essere blu, di conseguenza la nera dovrebbe essere quella di Valenzano, mi piacerebbe a questo punto realizzare anche queste due per completare la squadra.
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Modificato da - marconolasco in data 14/11/2023 18:25:49 |
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giovanni2366
automodellante
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Inserito il - 18/11/2023 : 20:08:42
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Complimenti, un bel lavoro !
Molto interessante anche la storia dei modelli.
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marconolasco
automodellandonissimo
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Inserito il - 19/11/2023 : 22:42:02
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Grazie!
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