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baldotl ha scritto:

Vi siete concentrati sui materiali, zamac, plastica, resina, ma la differenza non la fa' il materiale ma la qualità del ciclo produttivo di chi produce. La zamac preferita fino a qualche anno fa da tutti i produttori su larga scala puo' presentare problemi di metal fatique, se nella "miscela" faceva capolinea il piombo, parliamo quindi di errore in fase di produzione, questo errore ( a mio avviso gravissimo) porta alla distruzione del modello, in quanto le tensioni molecolari tra i vari metalli che compongono la zamac portano allo sgretolamento della lega, di contro i produttori che hanno prodotto lega di zamac con le giuste proporzioni sono stati premiati (e i collezionisti) con modelli che a distanza di decenni sono ancora belli solidi ( vedi i Solido

un nome una garanzia ) , poi vengono i problemi di verniciatura, se si risparmia sulla pulizia dello stampo, limando i costi produttivi, la vernice può presentare a distanza di poco tempo punteggiature o screpolature o sbavature ( cioè alcuni colori col tempo si mescolano con i colori confinanti come successo ad alcune Minichamps del DTM BMW M3).
La resina, anchessa se il produttore sbaglia la percentuale tra catalizzatore e catalizzante si ritroverà ( e i collezionisti) dei modelli che anche a distanza di anni posso essere instabili, in piu' si aggiunge che la resina è più sensibile alle temperature, la vicinanza a fonti di calore puo' portare alla deformazione della scocca.
Plastica, qui si entra in un settore sicuramente più complicato perchè il termine plastica comprende una varietà di materiali totalmente diversi fra loro, ma se prendiamo per esempio la TAMIYA leader nel settore del militare, sappiamo che con lo stirene di qualità (termine che identifica la plastica specifica per modellismo) si ha conferma della certezza che la sua stabilità nel tempo e garantita, ma se si produce con formule meno conosciute o più economiche si hanno effetti di deformazione dei modelli come successe ad alcune NOREV, e non solo a loro, in plastica prodotte negli anni 70' .
Dovrebbero essere i produttori a garantire sulla qualità delle materie prime e sui siti produttivi a cui loro affidano le loro produzioni, non invece essere il collezionista, che paga profumatamente i modellini, a fare da cavia, e magari sentirsi dire " Mi dispiace, ma oramai non possima farci più nulla" come successo con NOREV - metal fatique- ; Minichamps -problemi di verniciatura, puntinatura e sbavatura colore- ; CMC - metal fatique- ; Auto art - verniciatura- . Questi per fare esempi di produzioni degli ultimi anni.

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