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eigi
Amministratore
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Inserito il - 12/09/2012 : 01:00:13
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Macao e Shenzen, due sedi, legale e industriale, della stessa realtà imprenditoriale cinese che si avvale anche di consulenze e uffici europei oltre ad uno scanner 3D, sito in europa, per la scannerizzazione dei modelli reali; oltre ad una libreria privata di migliaia di titoli editoriali di genere motoristico, aereo, navale, ecc.
un marchio sconosciuto che non compare mai sui fondini dei nostri modelli; 120 licenze di riproduzione e 4000 persone al lavoro per produrre ...
... modelli promozionali per Aston Martin, Nissan, Mercedes, SEAT, Jaguar, Range Rover, Rolls Royce e Hyundai
... parti per i modelli della Mattel Elite in scala 1:43, per i modelli della Replicagri, per quelli da "pista" della Slot.it e per i kit in plastica della Belkits
... le IXO Models (in partnership con SONIC INTERNATIONAL TOYS Co. Ltd.), le IST Models, le J-Collection (distribuite da Kyosho), le Premium X; e altre ancora che devo scoprire , oltre a veicoli militari e navi in scala 1:72 e 1:144
... e poi, ancora, tutte le "edicolose": DeAGOSTINI (Italia, Germania, UK, Russia, Polonia, Grecia, Giappone, etc.), PLANETA DeAGOSTINI (Spagna, Portogallo, Brasile, Argentina), EDICIONES ALTAYA (Francia, Spagna), EDITION ATLAS (Francia), ATLAS VERLAG (Germania, UK, Svizzera, Italia, Scandinavia, Europa Est), EAGLEMOSS (UK, Germania, Giappone), RCS FABBRI (Italia, Francia), GE FABBRI (UK, Germania, Brasile, Russia, etc.), EDITIONS COBRA (Francia), HACHETTE COLLECTIONS (Francia, Giappone).
Questa è la realtà del modellismo statico. Per questa società lo è a partire dal 2000, ma la Cina è stata scoperta 10 anni prima dal diecast mondiale e ormai praticamente tutti producono "made in China", anche i marchi più blasonati e qualitativamente eletti.
Ne abbiamo ancora paura!?
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E_428_FS
automodellantone
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Inserito il - 12/09/2012 : 10:26:55
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Personalmente non ho paura. Mi spaventa la potenza economica ed industriale -di conseguenza il peso politico a livello planetario- della Cina, ma non i suoi prodotti. Il periodo del "made in China" come sinonimo di bassa qualità è sorpassato, o meglio: se il committente (occidentale) vuole un prodotto economico sarà accontentato con un "usa e getta", viceversa con una realizzazione di buona/ottima fattura. Per rimanere in tema, da Yat Ming o Mondomotors ad AutoArt/Kyosho.
Che poi vi sia il "lato oscuro" di prodotti creati con materiali dannosi o nocivi è fuor di dubbio, su questo la Cina deve fare ancora molto.
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eigi
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Inserito il - 12/09/2012 : 10:33:16
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Hai praticamente detto tutto.
Aggiungo solo che più recentemente la Cina modellistica (e non solo) produce anche "in proprio" e non solo "per conto di" manufatti di alto livello tecnologico e qualitativo.
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mc cannaia
automodellandonissimo
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Inserito il - 12/09/2012 : 12:12:51
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Si, sono grossissime realtà, che ormai noi europei guardiamo con una certa invidia e che ci fanno riflettere su quanto le nostre attività imprenditoriali ormai scomparse, abbiano perso per i soliti motivi a noi ben noti. In Italia rimane un'unica realtà nel campo degli auto modelli statici die cast che è la Brumm di Rio Tatarletti. Ma per quanto ancora? Purtroppo l'azienda è ancora collocata a un livello semi artigianale/industriale, dove la produzione quantitativa fa la guerra con le realtà ben più grosse e importanti a causa di una ripartizione numeri/costi rilevante. La capacità e la voglia di realizzare i propri prodotti con livelli qualitativi discreti, purtroppo non sempre contribuiscono a vincere ma sopratutto a sopravvivere a queste potenze ormai consolidate; e questo è un grande peccato.
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E_428_FS
automodellantone
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Inserito il - 12/09/2012 : 12:58:14
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Io ritengo che le "piccole" (se rapportate a quelle cinesi) realtà industriali nostrane -e non solo- possano reggere il confronto, se riescono a mantenere i costi e la qualità a livelli accettabili. Divenendo un prodotto da appassionati anche se con fatturati e quantità di pezzi venduti di gran lunga minori. L'importante è che gli introiti garantiti dai clienti siano utilizzati per la creazione di modelli azzeccati e che incontrino le loro aspettative.
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512s
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Inserito il - 12/09/2012 : 17:15:24
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| eigi ha scritto:
Hai praticamente detto tutto.
Aggiungo solo che più recentemente la Cina modellistica (e non solo) produce anche "in proprio" e non solo "per conto di" manufatti di alto livello tecnologico e qualitativo.
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Alcuni opinionisti iniziano a pensare che sia la Cina che inizi ad aver paura di se stessa Mi limito al campo modellistico, ma è un discorso che si può generalizzare in altri campi Restando nel campo modellistico ci sono stati cambiamenti non di piccola portata, che da noi sono stati percepiti soprattutto con l'aumento non di piccolo conto del prezzo delle Minichamps , ma che ha avuto in patria ripercusiioni da noi solo trapelate Aumento del costo della mano d'opera di proporzioni inabituali per la Cina, concesso per stemperare le prime deboli tensioni sociali dovuti , alla presa di coscienza dell'operaio cinese che oltre al lavoro c'è la vita; la difficoltà di trovare manodpera specializzata per assemlare i modelli, a causa del fatto che l'operaio cinese ha superato la fase iniziale di approcio al lavoro ed iniza a cercare anche la gratificazione nel lavoro ( per un operaio è più gratificante assemblare un ipod che un Lada Ixo..) La CIna è destinata a seguire il percorso delle relazioni industriale che si è avuto anche in occidnete, è vero che il regime stempera gli eccessi, ma per mantenere la pace sociale s idovrà concedere sempre di più, il ceh pone in allarme il capitalismo occidentale che inizia a preoccuparsi di trovare il dopo Cina, quando produrre in CIna non sarà più competitivo coem oggi.
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Modificato da - 512s in data 12/09/2012 17:16:42 |
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