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Sul finire degli anni '80 e gli inizi degli anni '90, ho avuto modo di conoscere abbastanza Pietro. Avevamo in comune alcune amicizie e ci frequentavamo soprattutto nei weekend. Abbiamo trascorso un paio di fine anno insieme alla nostra compagnia, ho avuto modo di parlarci davanti a una pizza o insieme a colei che poi divenne sua moglie. Insomma l'ho conosciuto più come una semplice persona che come un grande dell'atletica. E così è sempre stato. Un grande, volitivo, cabarbio nello sport e nel suo lavoro, un professionista in tutti i sensi; nella vita privata una persona come tante, tranquilla, di non molte parole e soprattutto semplice e senza grilli per la testa. Ricordo che ad alcune feste di amici, molti che sapevano del suo arrivo si aspettavano un play, un uomo prestante, con tante donne intorno, col suo fare di grande campione. Niente di tutto questo. E' sempre stato una persona mite e semplice. Non amava parlare delle sue vittorie, nè pavoneggiarsi. Era il contrario. Molto sobrio in tutto, come lo abbiamo conosciuto nello sport e nelle interviste. Tra le tante sue attività, oltre quella sportiva, si era laureato e aveva uno studio d'avvocato ben avviato in una zona centrale di Roma. In quegli anni conobbe la nostra amica Manuela, anche lei avvocato, una ragazza molto bella e di buona famiglia, ma come lui di una grande semplicità nello stare in amicizia. Era una bella coppia, che presto andò a nozze, ma credo non abbia mai avuto figli.
Col tempo ci perdemmo di vista, ognuno indaffarato nei suoi impegni di lavoro e di famiglia. Di certo Pietro ne aveva molti più dei miei, vista la sua brillante carriera.... Ma ho un bel ricordo di quel periodo e soprattutto della sua persona. Oggi mi sembra tutto così strano ed irreale pensare che non ci sia più, che sia scomparso così giovane, che abbiamo perso un grande campione e per me un amico di quando avevo 30 anni. Lo voglio ricordare con un'immagine di quella fine dell'anno che avevo accennato e che è nitida come fosse ieri. Giocavamo a tombola insieme a tanti amici, prima che arrivasse la mezzanotte. Pietro stava lì come un bambino capriccioso a capo tavola con le sue cartelle e non riusciva ad avere la fortuna degli altri. Anche nel gioco ricordo che era caparbio. Quella sera non aveva ancora vinto e allora disse:" Dai, ragazzi, facciamoci un'altra mano che ancora non ho vinto neppure un terno!!"
Grande Pietro, non ti dimenticherò.... e un saluto a Manuela che lo amava molto. Alberto
Modificato da - Keep-all in data 21/03/2013 16:38:54
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Ubi major, minor cessat Le mie foto fatte in Croazia sono sempre QUI Ora , ci sono anche alcuni modellini della mia collezioneQUI in scala 1:43 ed anche QUI in scala 1:24. Verranno anche gli altri, ma sono timidi.
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Cara FRECCIA DEL SUD Grazie per le emozioni che ci hai dato Il tuo 19,72 restera' sempre impresso nella mia mente CIAO PIETRO
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modellista/collezionista: si definisce colui o colei che senza scrupoli pur di impossessarsi di un modellino lo strapperebbe di mano ad un bambino per due motivi, il primo si chiama istinto primordiale il secondo è perchè ci vuole giocare lui!!!
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Non ho potuto vivere, vista la mia età, le sue imprese...ma il suo nome era leggendario anche per me. Dalle interviste che ho visto mi aveva sempre dato l'impressione di essere una bravissima persona, semplice come la descrive Alberto, e sicuramente, visto quello che ha fatto in vita anche oltre lo sport, un uomo pieno di volontà...voglia di fare, di riuscire o almeno di provarci sempre, come diceva lui stesso.
Ciao Pietro dalla tua Puglia!
Modificato da - Shamal 84 in data 21/03/2013 21:50:45
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UNDICI E TRE ...decimi. Con questo tempo vinsi nella primavera del 1986 in seconda superiore la gara dei 100 . Velocita'...chiodo fisso fin da quando ero piccolo...di corsa o in bici volevo sempre essere il piu' veloce ...poi vennero le moto e le auto ...e il kart . Ma se guardo all'archeologia del mio passato, mi ricordo di un giorno di quasi 35 anni fa... al centro medicina dello sport,dove io e la mia classe di terza elementare fummo invitati per fare dei test di atletica ....mi ricordo una pista a due corsie al coperto...e il suono di un campanello. Mi guardai attorno e un istruttore mi disse "CHE ASPETTI....PARTI !!SCATTA!!" Scattai...quel corridoio mi parve un e'ernita'...a meta della corsa risentii di nuovo il suono di quel campanello ....raggiunsi chi era partito prima di me e lo superai...e poi all'arrivo attendeva un altro istruttore che mi disse.."Bravo...vai forte!" Ed io gli chiesi"Signori scusi...ma cosa e' quel campanello che suona?" ..." E' il timer del record di Mennea..."
DICIANNOVE E SETTANTADUE CENTESIMI DI SECONDO ...
Gli intenditori sanno che il record fu stabilito in Messico..in altura...e per questo ritenuto piu'"facile" degli altri.... DURO' 19 ANNI ma per me...E' ETERNO.
Grazie Pietro .
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I miei modelli in tutte le scale,filoguidati e memorabilia F1 .
...and Eigi said : "Maglioncino non ha ancora fatto nulla, è questo il punto! Sta solo riscuotendo la pensione mensile di una nonna morta da tempo ... "
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